Pastena è il casale occidentale di Amalfi più prossimo alla città. Doveva già esistere nel IX secolo come dimostra un documento dell’860, nel quale compare Costantino Comes de Pastina, che coincideva con l’omonimo conte annuale governatore della repubblica nell’anno 853-854.
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Il suo toponimo deriva dall’attività del pastinare, cioè coltivare la terra mediante l’impianto di varie piante; il contratto ad pastinandum stabiliva, infatti, un rapporto temporale tra il proprietario e il colono, il quale si assumeva l’obbligo di inserire nuove coltivazioni nel terreno. L’aspetto paesaggistico medievale era rappresentato da terrazzamenti coltivati a viti, che in epoca recente hanno accolto i limoneti. Nuclei sparsi di case, di cui alcune di significativa rilevanza architettonica, compongono l’abitato del casale. Tali agglomerati si dispongono soprattutto lungo la Via Maestra dei Villaggi, l’arteria principale che collega la città ai suoi casali occidentali. La chiesa principale è dedicata alla Vergine Assunta, costruita a due navate insieme al campanile tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo. Nel corso del XV secolo la chiesa era di patronato della nobile famiglia amalfitana dei d’Alagno; alla fine del secolo successivo lo Jus Patronato apparteneva alla famiglia Oliva. Nella seconda metà del Duecento esisteva un’altra chiesa, dedicata a San Giovanni Battista e fondata prima del 1268 dal prete Sergio Apicella. Proprio sul confine orientale del casale, attiguo al ponte che passava sul vallone cieco, fu costruita, nel XVII secolo la chiesa di San Cristoforo al di sotto di un anfratto naturale. Più avanti, lungo la Via Maestra dei Villaggi si incontra la chiesa della Madonna del Carmine, un tempo dedicata a S. Maria de Lupino, che riporta l’onomastico del suo fondatore. Si tratta in realtà di una cappella di età basso medievale.
Emergenze artistiche e architettoniche
Complesso Parrocchiale di Santa Maria Assunta: oltre ad avare una particolarissima struttura architettonica caratterizzata da due navate di eguale dimensione, è formata dall’oratorio di una congrega dedicata a San Sebastiano. Vi si conserva una tavola lignea della seconda metà del secolo XVI, opera del pittore Giovannangelo d’Amato, in cui è raffigurata l’Assunzione della Vergine. L’opera è uno dei migliori esempi di Raffaellismo presenti in costiera. Si aggiunge un bassorilievo in marmo dalla forma centinata in cui è scolpita una Madonna con Bambino, che si ricollega all’antico culto della Madonna dell’Arco. Si conserva anche un Crocifisso ligneo basso medievale ed un urna di marmo di epoca romana con iscrizione. La chiesa conserva ancora le lapidi sepolcrali del pastenese Raimondo Herici, defunto nel 1435; del nobile amalfitano Geronimo Trara, sepolto nel 1581; e la lapide della famiglia Oliva, che subentrarono nel patronato della chiesa dopo i d’Alagno, e detenendola fino al secolo XVIII.
Chiesa di Santa Maria del Pino: in sacrestia è conservata un’urna romana. Sull’altare maggiore vi è una tela della Madonna del Rosario del pittore Pietro Volpe. Nel porticato che copre la via pubblica a ridosso della chiesa vi è una pittura muraria con l’episodio biblico della fuga in Egitto. Nell’Episcopio di Amalfi è conservato l’antico trittico su tavola di Santa Maria de Lupino, antica pala d’altare della chiesa.
Chiesa di San Cristoforo: il località Cieco, agli inizi del secolo XX secolo fu ricostruita la cappellina di San Cristoforo, sulla parete esterna vi è l’affresco di San Cristoforo, opera del pittore Amalfitano Enrico Lucibello. Sull’altare maggiore troneggia una seconda pittura muraria che rappresenta una Madonna di Montevergine.
Architetture Civili: Il casale conserva un numero cospicuo di domus medievali, di un altissimo valore architettonico distribuite sulle principale arterie viarie. Tra queste la domus dei del Giudice su Via Maestra dei Villaggi, ed una, posta su Salita Spinale, di età medievale a cui in età rinascimentale è stata addossata una torre di guardia. In Salita Pastena sono presenti altre esempi architettonici interessanti, uno di questi conserva una fontana con decori in stucco a forma di conchiglia. Sempre su Salita Spinale, si conservano i ruderi di una grande casa che gli abitanti del luogo chiamano “Casa del Vescovo”. Qui soggiornò il Presule Amalfitano Michele Bologna durante i settecenteschi restauri della cattedrale. La chiesa di chiesa di San Giovanni, oggi divenuta abitazione, divenne la cappella dove celebrava le sue funzioni, e qui fu ordinato sacerdote Giovanni Pansa, nipote dello storico Francesco Maria Pansa.
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